Raccolte delle uve in anticipo. Dopo pioggia e caldo, i viticoltori si aspettano un’ottima annata
Il mondo del vino è col naso all’insù, si fa per dire. Si scruta il cielo o, meglio, si consulta il meteo, perché manca poco alla vendemmia che, anche quest’anno, dovrebbe cominciare in anticipo, anche se non come lo scorso anno. Come sempre c’è attesa non solo per quando si comincia a vendemmiare, ma anche per come sarà il vino, perché se è vero che un bicchiere di vino racconta un territorio, se piove troppo o troppo poco viene scritto nel vino…
“Questa stagione comincia più tardi dello scorso anno, stagione eccezionale per il caldo e la siccità, ma comunque in anticipo rispetto alle medie. Fine agosto cominceremo i bianchi per gli spumanti, inizio settembre i bianchi per Pigato e Vermentino, prima della metà di settembre i rossi”, spiega “La Biffi”, giovane signora del vino che ha preso in mano l’eredità di nonno Dario Enrico a Bastia di Albenga. Un po’ più a monte della stessa vallata, quella dell’Arroscia, Marco Temesio, patron della Casina Nirasca, alture di Pieve di Teco, conferma: “Non siamo di fronte ad una annata anomala come il 2017, ma certo si raccoglierà prima. Presto per dire come sarà il vino, l’uva ha chicchi grandi, la pioggia che si è alternata a caldo promette una buona quantità di resa e un buon grado zuccherino. Aspettiamo, sperando che lo sbalzo termico tra giorno e notte in queste ultime settimane sia notevole”. Claudio Vio, omonima cantina di Vendone, parla di grande annata: “Non siamo di fronte all’uva zuccherina dello scorso anno, ma comunque è molto dolce, con in più una buona dose di succo, lascia ben sperare in una stagione buona per la quantità oltre che per la qualità”.
Situazione simile anche nel Golfo Dianese. “L’unica preoccupazione sono le piogge previste per la fine di agosto, ma non dovrebbero cambiare la situazione”, dicono alla cantina Poggio Gorleri. Mirco Mastroianni, patron della storica Cascina Feipu dei Massaretti a Bastia d’Albenga spera in un cambio di temperature: “Abbiamo ancora notti molto calde, sarebbe bene che lo sbalzo termico aumentasse un pochino, ma certo non possiamo lamentarci”. Roberto Sartori, con la moglie Bianca Dulbecco, è a capo dell’Azienda Torre Pernice, il vigneto più esteso della Liguria, nel primo entroterra di Albenga: “Lo scorso anno è stata una stagione felice per il grado zuccherino, quest’anno si preannuncia un grande raccolto anche sotto il profilo della quantità. Certo, le condizioni atmosferiche sono sempre una incognita, ma il meteo sembra giocare a nostro favore”.
In Liguria la produzione è di oltre 100 mila ettolitri, 4 milioni e mezzo di bottiglie, nuovi vigneti vengono impiantati ogni anno, 8 sono le Doc, Ormeasco di Pornassio, Rossese di Dolceacqua, Riviera Ligure di Ponente, Val Polcevera, Golfo del Tigullio-Portofino, Colline di Levanto, Cinque Terre, Colli di Luni e quattro le Igp, Liguria di Levante, Colline del Genovesato, Colline Savonesi, Terrazze dell’Imperiese. Tra i bianchi il vitigno più diffuso è il Vermentino, seguito da Pigato e Lumassina. Tra i rossi il Rossese di Dolceacqua, l’Ormeasco, la Granaccia e il Ciliegiolo. La qualità, negli ultimi decenni, si è alzata moltissimo, merito di viticoltori eroici che strappano filari alle fasce, ed enologi appassionati. La vendemmia 2018 sarà da ricordare.