Il racconto dell’azienda di Luigi Grillo a Monterosso. Tra vini, grappe, miele. E un uliveto medievale
Al di fuori della folla vacanziera di Monterosso, nelle Cinque Terre, nella riviera spezzina, in un anfiteatro naturale dove i sensi della vista e dell’olfatto rischiano di ubriacarsi, sorge Buranco, proprietà di grande fascino. È la società agraria di Luigi Grillo, suo buen retiro, 5 ettari votati oltre che alla produzione di vino, all’olio, ai limoni, alla grappa e al miele, dove lui cura amorevolmente le vigne da 12 anni, assieme a 6 persone, di cui 5 stranieri. E si rammarica del fatto che nelle 5 Terre 30 anni fa gli ettari vitati fossero 1200 e ora 100 con tutte le conseguenze che ciò comporta (dissesto idrogeologico, frane…). Buranco ospita anche uno splendido agriturismo. Una delle figlie di Grillo, Mary, vi si dedica a tempo pieno coadiuvata dalla madre, Signora Loredana. Essendo l’ambientazione straordinaria molti sono gli stranieri (il 90% dei clienti) che soggiornano in questo angolo di Paradiso.
Torniamo, però, alla vigna. Grazie alla felice posizione, un microclima particolare permette alle viti di crescere rigogliose. Gli ettari vitati terrazzati sono 3. I vini che se ne ricavano sono 2 bianchi secchi: il 5 Terre Buranco doc base e il 5 Terre doc Magioa (ambedue di vermentino, bosco, albarola) e il celeberrimo passito sciacchetrà: 5 terre Sciacchetrà Buranco (di bosco, vermentino e albarola) e un rosso: il Rosso Buranco (di syrah e cabernet sauvignon).
La parte vinicola è ora curata da un noto giovane enologo: Gabriele Gadenz.
Partendo dal bianco 5 Terre Buranco doc, è un blend di bosco (60%), vermentino (20%) e albarola(20%). Vino da tavola dal colore giallo dorato acceso. L’influenza del mare incide molto sulla sapidità e la vegetazione, in particolare i limoni, si sentono alla beva. Intenso è il profumo di erbe aromatiche.
Il bianco Magioa (dal nome di una delle vigne) è un cru, decisamente più importante. Uvaggio di bosco (40%), albarola e vermentino (60%). Molto strutturato, è un bianco con l’anima del rosso, dal colore giallo dorato brillante. Le uve sono fermentate in 3 botti distinte con macerazione alcolica delle bucce. Al naso si notano camomilla, fiori di campo e frutta a polpa gialla. In bocca è molto minerale.
Lo sciacchetrà doc 5 Terre, un tempo vino familiare delle grandi occasioni, chiamato localmente “refursà”, rinforzato dall’appassimento, nasce dalle uve bosco (80%), vermentino(15%) e albarola (5%) . Il processo produttivo è complesso e lungo. Selezionata l’uva in vigna, i grappoli migliori si fanno appassire almeno due mesi in cassette di legno impilate in una stanza arieggiata, ampia e asciutta e si controllano tutti i giorni. A dicembre i grappoli vengono portati nell’anfiteatro e sgranati acino per acino a mano. Si pigia anche l’uva a mano. Con la pigiatura avviene la fermentazione spontanea e poi la macerazione sulle bucce per una settimana. Si separa la buccia dal mosto e si continua la fermentazione per un’altra settimana. L’affinamento è in acciaio e l’invecchiamento in legno di rovere per un anno. Ha un grande equilibrio tra sapidità, acidità, tannicità e dolcezza che gli permette di non essere stucchevole. Il colore è dell’ambra e del topazio. Al naso è complesso e fine nello stesso tempo e si notano frutta esotica e erbe selvatiche. Spicca la mineralità bevendolo, il gusto della frutta matura e dell’albicocca.
Il rosso Buranco, colore rosso rubino, è profumato ai frutti di bosco, ma si sentono anche peperone e pietra focaia, oltre alla sapidità. Produce anche una grappa “classica”, la 5 Terre e quella di sciacchetrà.
Luigi Grillo spera di poter presto iniziare i lavori per una nuova cantina (interrata). Riguardo all’ettaro di uliveto medievale (850 piante), nasce un delizioso olio leggero e fruttato. Sta pensando di crearvi all’interno una palestra attrezzata per i clienti dell’agriturismo. Dalle 250 piante di limoni, invece, produce il limoncino tipico delle 5 Terre.
In una zona dalla flora così particolare non poteva inoltre mancare il miele millefiori.
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Le vigne danno ance l nome all”intero quartiere di Vigna Clara e a via di Vigna Stelluti.Le stade e le piazze intorno sono dedicate a economisti. Ci aiutate a saperne di più?