Storie di tre birrifici regionali che portano avanti l’antica arte della birra artigianale
Anche la passione della birra può diventare un ottimo pretesto per girare la Liguria. Saranno proprio alcuni birrifici, sparsi per il territorio da Levante a Ponente, il fil rouge dell’insolito itinerario ligure che oggi vi proponiamo.

Le bottiglie del Birrificio del Golfo
Partiamo con il Birrificio del Golfo nato nel 2005 dalla passione di Stefano Tonarelli per l’arte brassicola. Nonostante ci si trovi a La Spezia, entrando nei locali, tutto sa di Inghilterra. Qui infatti vengono prodotte le Real Ales, ovvero le birre realizzate seguendo il metodo anglosassone e utilizzando malto d’orzo e luppoli made in England. Questi ultimi, in particolare, arrivano nel capoluogo spezzino direttamente dalle regioni del Kent e del Suffolk. Nonostante quest’impronta molto british, anche il Golfo dei Poeti, che dà il nome al birrificio stesso, e il suo mare si fanno sentire con prepotenza sia nei nomi sia nei profumi delle birre. L’elenco sarebbe lungo, tra queste troviamo: Isola Palmaria, Skiara, Orata e Barcobestia, ispirata ai velieri che ai primi del ‘900 attraccavano proprio nel Golfo. In generale, si tratta di birre naturali, prive di conservanti e additivi, e ad alta fermentazione, che conferisce un aroma intenso e un sapore corposo. Qualche parola in più la spendiamo per raccontarvi l’Oysteria, il cui nome anticipa quella che è la sua peculiarità. Si tratta di una birra nata dalla collaborazione con i miticoltori spezzini e realizzata secondo il tradizionale metodo oyster stout, che prevede addirittura l’utilizzo dei molluschi durante il processo di produzione. Il sentore di ostrica e la leggera nota salata alla fine del sorso riportano in bocca il sapore di quel mare che Stefano ha voluto in ogni modo ricordare nelle sue creazioni.

Alcune birre della Maltus Faber
A volte, la passione riesce a diventare mestiere: questo è il privilegio che hanno avuto Massimo Versaci e Fausto Marenco, due colleghi di lavoro che condividevano l’hobby dell’homebrewing e che nel 2007 hanno dato vita a Maltus Faber. Il birrificio si trova a Genova, in Via Fegino 3. L’indirizzo non è casuale poiché i locali, sin dai primi anni del ‘900, profumano di birra avendo dapprima ospitato la storica Fabbrica della Birra Cervisia, poi la Dreher, che fondò una vera e propria scuola per Mastri Birrai, la Heineken e infine la Maltus Faber. La mostra permanente all’interno del birrificio allestita con bottiglie, tappi, foto e libri dell’epoca vuole proprio raccontare la storia di quello che, ormai da più di un secolo, è il luogo simbolo dell’arte della birra a Genova. Negli anni Maltus Faber, grazie alla costante ricerca di crescita e novità da parte di Massimo e Fausto, è riuscita a raggiungere diversi riconoscimenti quale ad esempio l’essere inclusa nella Guida alle Birre d’Italia di Slow Food. In particolare, proprio quest’anno è stata premiata con il titolo di “grande birra” la Amber Ale, un’ambrata leggera le cui note agrumate di mandarino ed arancia ne sono il carattere distintivo. Non è la prima volta però che la Maltus Faber compare nella prestigiosa guida: addirittura, i profumi di frutta secca e caramello hanno consentito alla Extra Brune, una vera birra da meditazione, di essere premiata per quattro anni consecutivi.

Un bicchiere con il logo dell’Agribirrifcio Altavia
L’Agribirrificio Altavia, è il più “giovane” dei tre che vi raccontiamo. Nasce infatti da un’idea di tre amici che nel 2016, spinti da una comune passione per il mondo del luppolo, hanno acquistato un castagneto in località Badani, nelle vicinanze di Sassello, e lo hanno trasformato in terreno per la coltivazione della materia prima per la produzione di birra. Il territorio è ben ancorato nella filosofia dell’agribirrificio, non solo nel nome che si rifà allo splendido itinerario dell’Altavia dei Monti Liguri, ma anche nella scelta dei prodotti che utilizzano: gran parte degli ingredienti, dall’orzo fino al luppolo, vengono coltivati nel terreno circostante, donando alle birre un quid in più. Il loro stile è sicuramente internazionale passando da quello angloamericano, al francese e al belga: Badani, Contamusse e Maccaja, sono solo alcune delle birre che si possono assaggiare. Novità dell’estate 2019 è la birra ispirata alle bianche belghe, A spiaggia che, per via delle sue note speziate di cardamomo e pepe nero di Jamaica e di quelle agrumate di arancia amara e bergamotto, è ideale per essere sorseggiata in riva al mare per combattere il caldo afoso.
Per gli Antichi Egizi “la bocca di un uomo completamente felice è piena di birra”: se facciamo nostro il loro pensiero, questo giro in Liguria potrà sicuramente servire anche al benessere dello spirito!