+ 17% in Liguria. Dato destinato a crescere con il prolungarsi della chiusura di bar e ristoranti

Un calice di rosso
Se non si può far altro che fare la spesa, va da sé che crescano i consumi. Oltre a uova, pasta di semola, scatolame e freschissimi (frutta, verdura, latticini e carne) – questi i prodotti più ricercati – nell’aumento delle vendite anche il vino fa la sua parte. Complice forse l’antico adagio, un po’ riadattato per l’occasione, secondo cui un calice di vino è sempre una buona idea, anche in mancanza di compagnia.
Lasciando alle nostre personali considerazioni assalti a carrelli e scaffali, ci soffermeremo sui dati: secondo quanto diffuso da IRI, leader nelle ricerche di mercato, da quando il Covid-19 è diventato un’emergenza sanitaria (al momento l’indagine prende in esame le tre settimane dal 17 febbraio all’8 marzo) i consumi alimentari sono cresciuti in tutta Italia del 10%, su un campione di 10.644 negozi tra iper, super, libero servizio piccolo (per i quali si intendono i mini market sotto casa) e discount. Nel Nord Ovest il grafico segna + 7,5 %, dato che aumenta leggermente, + 7,6%, se si considera la sola Liguria. Scendendo ancora di più nel dettaglio e dividendo i dati per le quattro provincie liguri i numeri sono: + 9,1% per la provincia di Genova, + 9,2% per Imperia, + 7,6% per La Spezia e +10,8% per Savona, sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
E veniamo al vino. In tutto questo le vendite del vino DOC e DOCG in Italia nelle ultime settimane prese ad esame (sempre dal 17 febbraio all’8 marzo) appaiono in netta crescita: + 3% nella prima settimana di crisi (dal 17 al 23 febbraio), + 3,9% nella seconda (24 febbraio – 1 marzo) e addirittura + 8,9% dal 2 all’8 marzo.
Avvicinando la lente, nel Nord Ovest la situazione migliora ancora di più considerato che l’ultima settimana l’aumento della vendita dei vini DOC e DOCG in quest’area ha toccato quota + 10,5%.
Per conoscere il dato ligure, purtroppo non dettagliato da IRI, ci viene in soccorso la più grande azienda della GDO regionale, Coop Liguria, che sebbene possa parlare solo per sé, rappresenta una buona fetta delle abitudini di consumo. «Su 49 negozi distribuiti su territorio regionale – afferma Ernesto Nobile, responsabile commerciale della drogheria alimentare della divisione Ipermercati di Coop Liguria – nell’ultimo mese, dal 17 febbraio al 18 marzo, i vini bianchi DOC sono cresciuti quasi del 6% (72 mila bottiglie) mentre le vendite dei rossi sono aumentate del 5% (160 mila di rosso). E da quando hanno chiuso ristoranti e bar, come era prevedibile i consumi di vino sono ulteriormente cresciuti: + 17% rispetto allo stesso periodo del 2019.»
Curiosità: tra i vini liguri più venduti – sempre nei negozi a insegna Coop – si piazzano i bianchi con, in testa, etichette di Vermentino Colli di Luni e a seguire Pigato, Lumassina e Cinque Terre. Primo tra i rossi, il Rossese di Dolceacqua. «Osservando i consumatori – conclude Nobile – con le loro liste della spesa, come consigliato dall’applicazione del Decreto, si evince che tra gli alimenti di prima necessità non mancano quindi le bottiglie di buon vino, a sugellare una ritrovato rito famigliare dettato dalla quarantena.»
Infine, un piccolo passo indietro, attingendo sempre dai dati IRI. Senza distinguo tra categorie merceologiche, in tempi di Coronavirus anche il divario analogico-digitale fa un balzo, questa volta, enorme in avanti: +73,5% il commercio online e + 150% il Click&Collect, e cioè la spesa ordinata da casa e ritirata nel punto vendita.