Un vino speciale che prende nome da un disco Blues. Ideale con pollo fritto alle erbe aromatiche

Loup Garou 2015, Azienda Agricola Stefano Legnani
Vino: Loup Garou
Annata: 2015
Produttore: Azienda Agricola Stefano Legnani, Sarzana (SP)
Denominazione: Vino bianco da tavola
Vitigni: Vermentino 100%
Titolo alcolometrico: 12,5 %
Formati disponibili: bottiglie da 0,75 l
Vendemmia: l’azienda è composta da un ettaro di terreno messo a dimora nel 2005 da cui Stefano Legnani produce nelle migliori annate il Loup Garou. Il risultato è un vino ottenuto nel pieno rispetto della natura, dei terreni e delle viti. In vigna i trattamenti sono ridotti al minimo: pochissimo zolfo e penta idrato di rame. Per la fertilizzazione e la concimazione del suolo viene praticato il sovescio e la pacciamatura del terreno attraverso compost e cippato autoprodotto. Le vigne si trovavo a Sarzana, precisamente in zona Bradia.
Vinificazione e affinamento: fermentazione spontanea in acciaio con macerazione sulle bucce per cinque giorni. Dopo la svinatura resta a contatto con le fecce per circa 8 mesi. Praticamente uve bianche lavorate come uve rosse tramite una macerazione pellicolare, metodi biologici e biodinamici, senza l’utilizzo di sostanze chimiche, con grande cura e selezione dei grappoli. Vendemmia eseguita rigorosamente a mano e in ritardo rispetto a quella normale, l’uva viene assaggiata prima di essere vendemmiata per essere giudicata al punto giusto di maturazione. La raccolta inizia qualche giorno prima della vendemmia vera e propria, in modo che i lieviti formino un base che ha la funzione di innescare la fermentazione. Il restante delle uve viene poi vendemmiato ed aggiunto nelle vasche dove è già presente il pie de cuvée per la fermentazione che parte spontaneamente ed in modo tumultuoso. Dopo la svinatura il vino sosta, senza nessun controllo delle temperature, per un lungo periodo; l’imbottigliamento avviene dopo l’estate senza chiarifiche né filtrazioni.
Degustazione: vestito di un giallo raffinato, dorato con riflessi ambrati, limpido e consistente. Ha un’etichetta romantica dove mi piace pensare che la luna piena disegnata che si riflette sul mare faccia innamorare il Lupo Mannaro. Le sensazioni olfattive sono connotate da intensità e complessità: aprono su toni sulfurei, iodati, salmastri e mentolati che virano su note evolutive di idrocarburo. Frutta a polpa gialla cotta e in confettura, erbe officinali, floreale appassito e fieno secco, gelatina di tamarindo e rabarbaro, agrume candito, zafferano, foglie di tè verde e di tabacco biondo fino ad arrivare ad una leggera nota di glutammato. Al palato è asciutto e pulito, secco, caldo, abbastanza morbido. Un vino di corpo, abbastanza fresco e sapido con una mineralità marina di sottofondo che rende l’insieme raffinato. Nota amaricante data dal lieve tannino presente. La persistenza gusto olfattiva
lunga si mescola con netta chiusura ammandorlata su di un piacevole ritorno intrigante sugli aromi fruttati di apertura. Inizialmente un vino che spiazza , ma che trova la sua compostezza nell’incontro con l’ossigeno. Una beva polposa, piena, quasi cremosa; avvolgente e materico . Un vino di carattere, sincero ed emozionante, aderente alla varietà ed al territorio.
Abbinamento: si presenta come un vino molto gastronomico e di “compagnia”; da provare con pollo fritto alle erbe aromatiche.
Temperatura di servizio: per tipologia la temperatura non deve essere troppo bassa 12-14° C
Conservazione: maturo, da bersi possibilmente ascoltando il disco “Loup Garou” di Willy DeVille (a cui il vino si ispira).