Daniele Montebello e le novità regionali per la più importante rassegna sui vini. Dal 15 al 18 aprile

nella foto Daniele Montebello, Presidente Enoteca Regionale della Liguria
La più importante manifestazione dedicata al business del vino è ormai alle porte. L’attesa cresce, l’impegno da parte degli attori coinvolti anche. Perché ogni anno le aziende vinicole alzano l’asticella, cavalcando l’onda di un mercato in crescita che assolda sempre più seguaci. È questo il caso dell’Enoteca Regionale della Liguria che quest’anno più che mai non si accontenta del suo ruolo istituzionale. Abbiamo chiesto a Daniele Montebello di raccontarci quali sono le novità che l’Enoteca ligure ha pensato per la 52esima edizione del Vinitaly, che quest’anno andrà in scena dal 15 al 18 aprile.
Anche la Liguria al Vinitaly. L’anno scorso con 141 etichette, quest’anno?
«I numeri sono più o meno gli stessi, qualche azienda deve ancora darci conferma, ma l’attenzione per questa edizione sarà rivolta soprattutto ad altro. Rispetto al 2017 sono almeno due le novità rilevanti che riguardano la presenza della Liguria al Vinitaly. La prima interessa le 8 DOP, che per la prima volta verranno rappresentate “fisicamente” in fiera, vale a dire che sarà presente almeno un’azienda per ogni DOP, almeno un produttore. Elemento, questo, di assoluta novità, mai successo prima. La seconda è che abbiamo rinnovato lo stand regionale, ribaltato rispetto alla versione precedente, al fine di dare maggiore visibilità al territorio e alle DOP. D’accordo con Regione Liguria, più che sulle singole aziende, abbiamo voluto proporre un’immagine d’insieme, raccontare la Liguria nel suo complesso. Anche la scelta delle immagini è andata in questa direzione, non più foto dei singoli produttori, ma foto della Piana di Albenga, di Dolceacqua, delle Cinque Terre…»
Quanto è importante oggi per le aziende liguri essere presenti a un evento di questa portata?
«Il Vinitaly è un must, è la fiera più importante a livello nazionale e non solo. Abbiamo capito che è necessario essere presenti in modo collettivo, dato che le nostre imprese sono per la maggior parte medio-piccole e alcune non avrebbero la forza di proporsi singolarmente. E a differenza dell’anno passato, questa volta sarà presente anche la Cooperativa delle Cinque Terre, un brand, una grande attrattiva per lo stand della regione Liguria».
Quali saranno i vini in degustazione?
«Vermentino, Pigato, i nostri cavalli di battaglia ma anche Moscatello di Taggia e Valpolcevera. E tutte le classiche etichette, sia di bianchi che di rossi».
Quali sono stati i ritorni per le aziende liguri presenti in fiera in questi anni in termini di riconoscibilità, esposizione?
«Il Vinitaly è un’occasione per incontrare importatori, ristoratori. Le modalità con cui il Vinitaly dà un ritorno sono principalmente due, essendo sia un’occasione d’incontro per clienti già acquisiti ai quali fare assaggiare nuove annate e con cui consolidare relazioni già esistenti, sia una possibilità per instaurare nuovi rapporti. Tutti passano dal Vinitaly, e ogni anno – ndr. l’Enoteca partecipa al Vinitaly dal 2012 – crescono i feedback di ordini conclusi già in fiera».
Prima della rassegna stampa della presenza dell’Enoteca al Vinitaly che si terrà il prossimo 4 aprile a Genova, nella Sala della Trasparenza, vuole svelarci qualche altra anticipazione?
«In effetti la grande novità di quest’anno la approfondiremo proprio in occasione dell’incontro pubblico con la stampa. Posso intanto dire che si tratterà di una start-up che cambierà completamente l’approccio degustativo, grazie a una tessera e a un lettore sulle singole bottiglie in assaggio. Un modo per mettere in contatto consumatori, intesi anche come potenziali acquirenti, e le nostre aziende. Un sistema che gioverà a entrambi e un servizio di promozione vera del vino ligure».