Un viaggio tra i parchi regionali per scoprire la natura, la storia e la tradizione gastronomica dei monti liguri
Famosa per il suo mare e per le splendide riviere, la Liguria racchiude in sé anche un’anima più selvaggia e di montagna: paesaggi naturali mozzafiato, sentieri e reperti millenari, borghi medioevali e parchi naturali che ospitano specie animali protette e i colori della macchia mediterranea. Vi porteremo in quattro tra i più famosi e importanti parchi della regione, da Ponente a Levante.
Situato al confine con la Francia e il Piemonte, il Parco delle Alpi Liguri si estende tra la valle del torrente Nervia, l’Alta Valle Argentina e l’Alta Valle Arroscia. La fauna protetta, le 300 specie vegetali ed il monte Saccarello che, alto 2200 m, è la vetta più alta di tutta la Liguria, ne costituiscono le attrazioni principali.

La cima del monte Saccarello, il più alto della Liguria
Il Parco delle Alpi Liguri è intriso di storia e di cultura, qui infatti l’uomo sin dai tempi della Preistoria ha lasciato le sue tracce: dai reperti archeologici custoditi nel Museo Etnografico di Triora alle testimonianze artistiche conservate nei borghi. Vi troviamo infatti le opere degli scalpellini di Cenova, gli affreschi di Pietro Guido da Ranzo nel Santuario di Rezzo e il magnifico rosone in stile gotico della parrocchia di San Michele a Pigna risalente al XV secolo. La tradizione gastronomica che rispecchia l’essenza del parco è la cosiddetta Cucina Bianca, un tipo di cucina che porta in tavola i prodotti poveri che il territorio offre tra cui la toma di pecora brigasca, l’aglio di Vessalico e il fagiolo bianco di Pigna riconosciuti come presidio Slow Food. Non si può infine non citare l’Ormeasco di Pornassio, prodotto nei comuni della Valle Arroscia.
Proseguendo verso Levante, tra Savona e Genova, incontriamo il Parco del Beigua, che con i suoi ottomila ettari è il parco più esteso della Liguria, tanto da essere riconosciuto come sito UNESCO ed essere inserito nella prestigiosa lista dei Geoparchi globali. Si tratta di un vero e proprio patrimonio geologico caratterizzato dalla presenza di ofioliti e di una barriera corallina fossile che testimoniano l’esistenza di un bacino oceanico in era giurassica. Da visitare assolutamente sono i canyon della Valle Gargassa, nel comune di Rossiglione: le sculture rocciose scavate dal torrente si possono ammirare percorrendo il Sentiero della natura. Per immergersi in un’atmosfera suggestiva, quasi magica, vi consigliamo di visitare la Badia di Tiglieto, costruita nel 1100 dai monaci cistercensi, e l’Eremo del Deserto di Varazze, un convento di carmelitani immerso nel verde.

I canyon della Val Gargassa
I famosissimi amaretti di Sassello, i crumiri di Masone, il miele ed il salame sassellese sono solo alcune delle squisitezze che possono essere gustate esplorando il Parco del Beigua. Dal legame profondo tra la tradizione gastronomica e il parco, è nato il marchio “Gustosi per Natura” di cui tutti i prodotti locali sono fregiati.
Proseguiamo verso Est con il Parco dell’Antola, situato nell’entroterra genovese all’inizio dell’Appennino Ligure, tra l’Alta val Trebbia e la Valle Scrivia. L’origine del nome deriva dal termine greco “anthos” che significa fiore, durante la primavera infatti le vallate dominate dal monte Antola si colorano di bianco con la fioritura dei narcisi e delle orchidee. Sono molti i siti sia di interesse naturalistico sia storico che meritano di essere visitati, tra questi vi consigliamo il Castello della Pietra, una roccaforte medioevale incastonata nella roccia, e le Rocche del Reopasso, uno dei tratti più singolari e impervi dell’Appennino Ligure, meta degli amanti del trekking e dell’alpinismo. Tra i prodotti tipici il Parco dell’Antola vanta della birra di Savignone, la cui produzione risale all’Ottocento e che ancora oggi viene preparata secondo il metodo tradizionale senza pastorizzazione né microfiltrazione.
Arriviamo infine al Parco Montemarcello-Magra-Vara, l’ultimo della nostre rassegna, dove le belle spiagge della riviera di Levante fanno spazio ai menhir preistorici del promontorio del Caprione, alle colline della Val di Vara e alle zone fluviali della Val di Magra, come i Bozi di Saudino, laghetti artificiali un tempo utilizzati per le cave di argilla.

I menhir del Caprione con il riflesso della “farfalla dorata”
L’intero territorio del parco è incluso nella DOP dell’olio della Riviera Ligure e nella DOC dei Vini Colli di Luni e conta di numerosi altri prodotti tipici che spaziano dalla frutta e dagli ortaggi con il ciliegio durone sarzanese ed il fagiolo Lumè di Pignone, ai salumi con la salsiccia di Pignone e la prosciutta castelnovese.
Custodi di una tradizione storica, culturale e naturalistica, questi parchi meritano veramente di essere esplorati per scoprire una lato della Liguria spesso sottovalutato.