La vendemmia è finita (o quasi) ed il processo di produzione del vino è in corso. Già, la produzione. A sensazione, ogni anno prima della vendemmia si comincia a giudicare l’annata, quantitativamente e qualitativamente. Poi, però, è al momento della vinificazione e dell’imbottigliamento che emergono i risultati che influiranno positivamente o negativamente sull’andamento delle vendite e del consumo nel successivo anno.
Lasciando la qualità agli esperti del settore, che sanno giudicare le caratteristiche organolettiche e sensoriali di un vino, parliamo oggi della quantità e del suo valore economico. Sul primo aspetto, la quantità, non potendo ancora stabilire quella prodotta nell’attuale vendemmia, vediamo cosa è successo per le produzioni dei vini a denominazione della Liguria l’anno scorso e gli anni precedenti, così da valutarne anche i trend produttivi. I dati produttivi sono quelli ufficiali, registrati dalle locali Camere di Commercio e trasmessi al Ministero, mentre per i dati economici si fa riferimento alla fonte ufficiale di ISMEA. Questi dati quantitativi si riferiscono agli ettolitri imbottigliati ed abbiamo preso le produzioni vitivinicole che vanno dall’annata 2014 a quella 2017.
Cominciamo dalla denominazione “Colli di Luni”. Nel grafico sottostante si vede l’andamento dell’imbottigliamento che cresce dal 2014 al 2016 e poi cala nel 2017 fino a portarsi alla quota di 8.605,91 ettolitri (pari, per esempio, ad 1.147.455 bottiglie), che comunque rappresenta una crescita nel periodo dell’1%. Lo stesso range dell’1% per questa denominazione ligure è la differenza fra hl. certificati ed hl. imbottigliati.
Se invece passiamo all’altra denominazione principale (per quantità) in Liguria, quella della “Riviera Ligure di Ponente”, il cui andamento è rappresentato nel grafico seguente, vediamo come questa abbia fatto registrare un incremento dell’11% nel periodo considerato. L’incremento è stato progressivo dal 2015 in poi e nel 2017 sono stati imbottigliati ben 13.562,33 ettolitri di vino, corrispondenti, tanto per dare un’idea, a 1.808.311 bottiglie.
Passiamo di seguito alla denominazione “Cinque Terre e Cinque Terre Sciacchetrà”, che in Liguria si contende il terzo posto con la denominazione “Golfo del Tigullio-Portofino o Portofino” per quantità di imbottigliamento. Come per la Colli di Luni l’incremento nel periodo è meno marcato e risulta pari al 2%. Nel 2016 vi è stata la massima produzione e nel 2017 ci attestiamo a 2.168,54 ettolitri imbottigliati.
Un lieve calo, del 2%, nel periodo per la denominazione “Rossese di Dolceacqua o Dolceacqua” che, dopo la forte crescita registrata nel 2016 con oltre duemila ettolitri imbottigliati, si attesta nel 2017 ad una quota di1.757,76 ettolitri, pari a 234.368 bottiglie.
Per la denominazione “Pornassio o Ormeasco di Pornassio” abbiamo un incremento del 2% nel periodo con un dato di imbottigliamento nel 2017 di 1.141,94 ettolitri, pari a 152.259 bottiglie. Anche qui, come altre denominazioni, la maggior quantità di imbottigliamento è stata registrata nel 2016.
Un certo dinamismo con una crescita nel periodo del 12%, seppur con quantità di produzione inferiore, è stata fatta registrare dalla denominazione “Colline di Levanto” che, dopo aver superato i 500 hl. Nel 2016, si è attestata a 462,12 ettolitri imbottigliati nel 2017.
Sicuramente un’altra denominazione che tende a crescere significativamente è la “Golfo del Tigullio-Portofino o Portofino”, ormai arrivata a livelli produttivi della Cinque Terre. Di questa non disponiamo ancora il dato 2017, ma è evidente il trend di crescita nel periodo e l’ormai essersi attestata ben oltre la soglia dei 2.000 ettolitri imbottigliati.
Per quanto riguarda, invece, la denominazione “Valpolcevera” non abbiamo dati aggiornati, ma possiamo dire che gli ultimi disponibili attestavano un imbottigliamento fra i 70 e gli 80 ettolitri, certo ben inferiori alle altre denominazioni, ma che potrebbero rappresentare comunque uno sviluppo significativo per la valorizzazione dell’area delle colline genovesi ed il loro recupero non solo agricolo, ma anche paesaggistico ed idrogeologico. Per finire questa carrellata di dati di produzione, ci sembra opportuno connetterli ai dati economici relativi al valore della produzione. Nella tabella seguente si vede l’andamento di questo fattore dal 2014 al 2016 (ultimo dato disponibile) e si può notare sia l’entità in valore assoluto che la tendenza all’incremento registrato per tutte le denominazioni.
Infine, è interessante, così come evidenziato nel grafico seguente, vedere l’incremento percentuale dei valori della produzione che mostra, per alcune denominazioni, un incremento addirittura a tre cifre!