Il reportage di una giornata da ricordare. Tra nuove nomine, tavole rotonde e scenari futuri
Difficile rendere conto di tutto quello che è successo lo scorso lunedì in quel di Villa Marigola a Lerici.
Partiamo dalla competizione che AIS Liguria ha organizzato: il detentore del 2018, Mirko Cavalli, ha premiato con titolo di Miglior Sommelier del Vermentino 2019 Michela Isola, della Delegazione di Genova, un grande risultato per la giovanissima concorrente, e anche per la Delegazione genovese tutta che ha piazzato quattro finalisti su quattro, Deborah Monadi, Martino Repetto e Barbara Banfi, tutti premiati con diverse borse di studio AIS per proseguire nel loro cammino.
Fin dalla mattina, mentre i concorrenti svolgevano le prove scritte, non sono mancati gli elementi di interesse. Innanzi tutto il Consorzio di Tutela Doc Colli di Luni, Cinque Terre, Colline di Levanto e Igt Liguria di Levante ha approvato il nuovo statuto modificato dal Ministero, potrà quindi ottenere il riconoscimento giuridico ed avere quindi tutela pubblica. Alla presidenza del Consorzio è stato eletto il Marcè, al secolo Andrea Marcesini, dell’azienda La Felce di Ortonovo.
La Tavola Rotonda presentata da Marco Rezzano, nella duplice veste di Responsabile didattica Ais regionale e di Presidente dell’Enoteca Regionale della Liguria, ha visto i saluti del Sindaco di Lerici Leonardo Paoletti, del sopraccitato Andrea Marcesini, del Presidente Ais Liguria Alex Molinari, dell’Onorevole Lorenzo Viviani, spezzino membro della Commissione Agricoltura e Pesca della Camera dei Deputati, dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Stefano Mai che ha introdotto la nuova campagna promozionale della Regione Liguria, Terra d’Olio e di Vino. Sono seguiti poi gli interventi dei relatori, punti di vista diversi per celebrare i trent’anni dalla creazione della Doc Colli di Luni. Il primo è stato lo storico Alessandro Carassale, del DAFIST dell’Università di Genova, che ha ripercorso la storia dei documenti in cui si trovano citazioni dell’uva vermentino, il primo è del 1657 e dei vini di Lunigiana.
È stato poi il turno di Giorgio Baccigalupi, fornitore non solo di attrezzature per la maggioranza dei produttori della zona, ma anche di competenze ed esperienze, uno dei maggiori artefici dello stato attuale della Colli di Luni Doc, che dopo un’attenta analisi della situazione storica e presente, si è posto domande sul futuro, in un ottica di aumento e miglioramento della produzione anche per far crescere la redditività delle imprese. Il Presidente Nazionale dell’AIS Antonello Maietta ha raccontato un aneddoto sulla nascita della Doc Colli di Luni, rivelando che fu solo grazie ad una “marachella” che venne approvato superando dei problemi burocratico-ampelografici dovuti all’insistenza della Doc stessa su due regioni diverse. A lui, oltre al ringraziamento per l’ennesimo intervento ricco della consueta verve, va l’abbraccio dell’intera associazione (e di Liguria Wine Magazine) per un lutto famigliare.
L’economista Roberto Vegnuti, di Geospectra dell’Università di Genova, ha presentato un’analisi dello stato di salute dell’export del vino ligure, proponendo una possibile correlazione con l’incremento di turisti stranieri in ingresso. Andrea Carpani, marketer del vino, ha suggerito ipotesi di crescita per le aziende liguri, basata su una promozione più mirata del prodotto, anche sul mercato locale, che appare tutt’altro che saturo, come a dire che nella ristorazione ligure si potrebbe avere una maggiore offerta di vini liguri. Alcuni dei produttori presenti in sala hanno poi lanciato suggerimenti e provocazioni (l’istituzione di una DOC Liguria potrebbe essere incasellata in entrambe le categorie a seconda del punto di vista…), lamentando anche scarsità di fondi di sostegno per chi il territorio lo conserva e lo promuove.
Si sono poi aperti dei banchi di degustazione grazie alla partecipazione delle aziende Ca du Ferrà, Tenuta Maffone, Terre Bianche, Il Monticello, Arrigoni, La Felce, Podere Lavandaro, La Pietra del Focolare, La Carreccia, Boriassi, Zangani, Lunae Bosoni, Linero, La Bettigna, Bondonor, Giacomelli, Vetua e La Polenza. Citare anche solo alcuni dei vini sarebbe difficile e un inevitabile torto a qualcuno, si può notare, però che i bianchi del 2018 stanno attraversando un ottimo momento, a ribadire un nostro pallino: comprateli anche subito, ma qualcuno tenetelo un po’ lì…