Una giornata per perdersi nei vicoli della Superba, con qualche pit stop enogastronomico
“Genova, dove i tramways sono gli ascensori! […] Città a sorpresa! Una scalinata, un àndito, un archivolto, conducono in pochi minuti ad una piazza alla quale non si sarebbe giunti che in un’ora, seguendo le strade.”
Basta una sola giornata per scoprire quell’essenza di Genova che il poeta francese Valery Larbaud è riuscito a cogliere in così poche righe. Anch’io, nel mio piccolo, vorrei trasmettere questa essenza portandovi in giro per la mia città e facendovi venire voglia di farci un salto!

Uno scorcio di Via Garibaldi
La giornata inizia nella centralissima Via Garibaldi con la tipica colazione genovese: fugassa intinta nel cappuccino. Questo insolito abbinamento di dolce e salato, spesso incompreso da chi viene da fuori, può essere sostituito da una colazione più classica all’insegna del biologico nella particolare “Gelateria/Libreria Gelatina”, dove, oltre a cheesecakes e smoothies, si può uscire con un buon libro. Un tempo chiamata Strada Nuova, Via Garibaldi colpisce subito per la maestosità dei suoi palazzi tardo-rinascimentali costruiti dalle nobili famiglie, dove sono custodite opere d’arte di artisti del calibro di Caravaggio, Rubens e Van Dyck, che un tempo soggiornarono nella città. Servirebbe una giornata intera solo per loro, ma dato che il tempo stringe, attraverso i portoni, potete sbirciare i cortili privati dei palazzi con le loro fontane e i loro giardini: una chicca per gli occhi.
Proseguiamo nel nostro giro addentrandoci in quel gomitolo di vicoli che sono il simbolo del centro storico e, cercando di non perderci, giungiamo in Piazza delle Vigne, chiamata così perché, dove oggi si trovano i tavoli di un baretto e variopinte botteghe, un tempo si estendeva un vigneto. Di questo rimane traccia, oltre che nel nome della piazza e della sua chiesa, Santa Maria delle Vigne, anche nell’altare e nei capitelli. A proposito di chiese, merita lasciarsi stupire da piazza San Matteo, dove domina la piccola chiesa in stile romanico con la facciata a strisce bianche e nere, attorniata dagli storici palazzi della famiglia Doria.

Campo Pisano con le sue vivaci case
Prima di uno spuntino, ci si può regalare un’altra piacevole sorpresa: Campo Pisano, costruito in onore della storica vittoria genovese su Pisa, la rivale del Mar Tirreno. Ci troviamo nel caratteristico quartiere di Sarzano. Si tratta di una piazzetta dove regna il contrasto: da un lato il pavimento ciottolato bianco e nero in stile risseu, dall’altro i vivaci colori delle case alte e strette che la incorniciano. Già che ci siete, approfittatene per andare a curiosare nello splendido chiostro triangolare della Chiesa di Sant’Agostino, oggi parte del Museo omonimo.
Ormai ora di pranzo, scendiamo verso il mare fino ai bassi portici di Sottoripa, impregnati di odore di fritto. Qui infatti questo street food ante litteram la fa da padrone: panissette, frisceu e l’impagabile cartoccio di pesce, ancora più buono se accompagnato da un gotto di Bianchetta. Tranquilli: se percorrete il molo che costeggia l’Acquario, sappiate che trovate ad attendervi l’Isola delle Chiatte dove, dondolati dal mare, potrete ammirare lo skyline della città. Se invece volete allargarvi di più rispetto alla tradizione, potete optare per il simpatico “Panino Marino” dove, oltre alle proposte più classiche, trovate anche gustosi panini rigorosamente a base di pesce.

La splendida vista da Spianata Castelletto
l giro non può che ricominciare dall’Acquario, il terzo più grande in Europa, che da anni attira meritatamente milioni di turisti. Anche se ci siete già stati, vale la pena ritornare perché ogni volta si scoprono cose nuove. Mi raccomando però, prenotate per tempo! Terminata la lunga visita, nonostante la stanchezza, ci si può ancora concedere una passeggiata per le vie del centro. Salendo per via San Lorenzo si incontrano prima la Cattedrale, il Palazzo Ducale e infine Piazza De Ferrari, “Deffe” per i giovani, con il suo mix di stili eclettico e neoclassico, come il Teatro Carlo Felice.Quale miglior modo di chiudere questa giornata se non con un fresco aperitivo? Vi propongo due opzioni. “Rituffandosi” nei vicoli, in Via Luccoli si trova il “Mugugno“. Il nome deriva dal classico brontolio genovese: vi assicuro che però non avrete nulla per cui mugugnare davanti al goloso tagliere e alla ricca offerta di vini, anche liguri. Se invece volete provare l’emozione dell’ascensore, vi consiglio di prendere quello che da Piazza Portello sale in Spianata Castelletto, il punto migliore dove ammirare Genova dall’alto. Proprio qui troverete “Il Calice“, un piccolo locale per un aperitivo con vista. Poco distante, “Don Paolo” con la sua granita alle mandorle è la degna conclusione di questa giornata zeneize.